Mai avuto un’infezione alle vie urinarie (conosciute anche come UTI, dall’inglese “Urinary Tract Infection”)? Allora puoi considerarti fortunata, o fortunato. Su una scala del dolore, personalmente il mio voto è tra 6 e 7, ma se consideriamo il fastidio, il mio voto non è inferiore a 10! Andare in bagno ogni dieci minuti per fare solo poche gocce di pipì tutte le volte è una delle cose più fastidiose al mondo. In effetti, gli antibiotici possono aiutare a liberarci dalle UTI piuttosto alla svelta, ma hanno anche una quantità considerevole di svantaggi. Oggi scoprirai perché i probiotici per le UTI rappresentano un’opzione di trattamento migliore e più naturale.
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Cosa sono le UTI?
Per chi non ha mai avuto UTI (o non ha mai saputo di averle), ecco le nozioni di base per un aggiornamento rapido. Sostanzialmente, le UTI sono infezioni batteriche che possono verificarsi in qualsiasi punto del tratto urinario: nell’uretra, nella vescica, nell’uretere e a risalire fino ai reni.
Le infezioni a questi vari componenti del sistema urinario prendono nomi diversi:
- Uretrite – infezione nell’uretra
- Cistite – infezione nella vescica
- Pielonefrite – infezione nei reni, o molto raramente, nell’uretere (il canale che trasporta l’urina dai reni alla vescica)
Queste diverse infezioni diventano via via sempre più gravi quando i batteri si spostano dall’uretra ai reni. È molto importante curare queste infezioni immediatamente per evitare che progrediscano. Attualmente, gli antibiotici sono i farmaci più comunemente utilizzati per trattare queste infezioni. Tuttavia, più avanti scoprirai il motivo per cui i probiotici rappresentano un’alternativa di gran lunga migliore per le UTI.
Ora che sai cosa sono le UTI, ecco alcuni fatti non particolarmente divertenti da sapere (specialmente se sei una donna).
A causa della conformazione dell’anatomia femminile, le donne subiscono le conseguenze peggiori. In pratica, l’uretra delle donne è più corta di quella degli uomini, perciò le donne sono più soggette alle UTI rispetto agli uomini.
Detto questo, oltre il 50% delle donne soffre di UTI nel corso della vita e per il 25% di esse l’infezione si ripete più volte e influisce in modo significativo sulla loro qualità della vita1 2. Ovviamente le UTI possono colpire anche gli uomini (nonostante le loro uretre più lunghe), ma il tasso di infezione è 50 volte meno comune rispetto alle donne.
Sintomi comuni delle UTI
Che tu sia donna o uomo, è comunque importante sapere cosa cercare per scoprire se hai una di queste infezioni. L’ultima cosa che vorrai è che una leggera uretrite o cistite si trasformi in un’infezione potenzialmente letale, tutto questo perché hai ignorato i sintomi più comuni delle UTI, che elenchiamo qui sotto:
- Disuria – dolore durante la minzione
- Frequente o urgente bisogno di urinare (spesso in piccole quantità)
- Nicturia – bisogno frequente di urinare di notte
- Colore anomalo delle urine, spesso associato ad un forte odore
- Ematuria o piuria – sangue o pus nelle urine
- Dolore lombare o addominale
Questi sintomi sono spiacevoli, ma non sono considerati gravi. Tuttavia, se l’infezione si estende ai reni (pielonefrite), può causare danni renali o persino la morte. Ecco perché è importante farsi visitare da un medico se si soffre di uno di questi sintomi.
Cosa causa le UTI?
Mai sentito parlare del fenomeno conosciuto come “cistite da luna di miele”? Essa si verifica di frequente nelle novelle spose subito dopo che sono tornate dalla loro luna di miele. E sai qual è il più probabile colpevole?
No, non è il loro marito (almeno non tecnicamente)… ma il batterio chiamato Escherichia coli (or E. coli in forma breve). Sì, è quel batterio tristemente noto per vivere nel nostro colon (cioè nel nostro sedere).
La maggior parte dei casi di UTI (circa l’80%) è causata dall’E. coli 3 4 5. Tuttavia, a volte nelle donne questo batterio può essere anche trasferito dalla vagina6 7 8 9.
L’E. coli vive naturalmente nel tratto gastrointestinale, anche se in piccole quantità10. Tuttavia, quando i livelli di crescita dell’E. coli aumentano oltre il normale e spezzano l’equilibrio con i batteri buoni, possono iniziare a verificarsi problemi11.
Ecco un’illustrazione che mostra il modo in cui l’E. coli può causare le UTI:

L’E. coli ha delle sporgenze speciali a forma di dito chiamate fimbrie, che sono appiccicose e costituite da una glicoproteina chiamata lectina. La lectina permette alle fimbrie di attaccarsi alle pareti delle cellule del nostro tratto urinario12. Le estremità delle fimbrie sono dotate di proteine appiccicose chiamate adesine che si attaccano ai recettori delle cellule che rivestono il tratto urinario.
Sebbene il sistema urinario sia stato progettato per tenere alla larga questi microscopici invasori, a volte le nostre difese falliscono. Se una quantità sufficiente di batteri di E. coli arriva nel tratto urinario e si attacca alle pareti, essi possono moltiplicarsi e creare una colonia, il che determina l’infezione.
Il problema delle opzioni attuali per la cura delle UTI
Il metodo di cura standard per le UTI sono ovviamente gli antibiotici, ed è così da molti anni. Gli antibiotici possono ancora trattare in modo efficace infezioni non complesse alle vie urinarie, ma c’è un fatto allarmante:
- La presenza di batteri che causano infezioni alle vie urinarie e che sono anche resistenti agli antibiotici è in crescita13.
- Forse ancora più preoccupante, anche quando gli antibiotici riescono a curare l’infezione, possono avere un impatto negativo su altri aspetti della nostra salute.
Il problema principale è che gli antibiotici non si limitano ad uccidere i batteri come l’E. coli che causano le UTI: essi eliminano anche i batteri buoni presenti nel nostro intestino. Ecco perché, anche quando le popolazioni batteriche tornano a formarsi dopo il termine di un periodo di cura con antibiotici, può verificarsi la cosiddetta “disbiosi”.
La disbiosi è una crescita incontrollata di batteri potenzialmente patogeni, funghi e altri microbi. Ciò può causare direttamente infezioni fungine come la candida, l’afta e altre infezioni al tratto gastrointestinale, in particolare da Clostridium difficile14.
Tuttavia, la disbiosi è anche stata messa in relazione a molte altre patologie. Tra di esse si annoverano sfoghi sulla cute, problemi di salute mentale come l’ansia e la depressione, patologie immunitarie e l’obesità15.
Con una così lunga lista di possibili effetti collaterali, potete ancora restare tranquilli al pensiero di utilizzare gli antibiotici per trattare un’infezione alle vie urinarie? Non vi biasimerei se rispondeste di no. Allora, proviamo a scoprire nel prossimo paragrafo se invece i probiotici per trattare le UTI possono essere una migliore alternativa naturale rispetto agli antibiotici!

Come si possono curare le UTI senza antibiotici?
Come spiegato, a causa dei problemi con le cure a base di antibiotici e all’incremento di ceppi di batteri resistenti agli antibiotici, questa forma di trattamento sta diventando via via sempre meno efficace. Col tempo, la prevenzione delle UTI diventerà uno degli obiettivi principali al posto della cura, specialmente per le persone che soffrono di infezioni ricorrenti16.
Ecco le tre aree principali dove possiamo concentrarci per prevenire – e curare – le UTI.
1° passo: prenditi cura della tua igiene personale per prevenire le UTI
Come dice il proverbio, “prevenire è meglio che curare”. Segui queste regole di base per l’igiene per impedire ai batteri di raggiungere l’uretra partendo dal colon o dalla vagina.
- Urina quando ne senti il bisogno e non resistere allo stimolo.
- In bagno, pulisciti partendo da davanti, in modo da evitare che i batteri possano entrare nell’uretra.
- Preferisci la doccia al bagno in vasca, evitando acqua troppo calda e vasche idromassaggio.
- Se possibile, pulisci la zona genitale prima e dopo i rapporti sessuali, e cerca inoltre di urinare.
- Evita di utilizzare spray per l’igiene femminile, che potrebbero irritare l’uretra.
- Evita infine le lavande vaginali, che potrebbero danneggiare l’equilibrio dei microbi nella vagina. Questa pratica può portare ad un aumento dei batteri patogeni che potrebbero finire nell’uretra. Inoltre, può aumentare le possibilità di sviluppare candidosi vaginale e infezioni batteriche.
2° passo: assumi probiotici per prevenire le UTI
I probiotici (conosciuti anche come “batteri buoni”) aiutano a mantenere l’intestino in salute. Essi ripristinano il normale equilibrio batterico nell’intestino e fanno sì che l’E. coli e altri batteri patogeni restino sotto controllo. Ma dov’è possibile trovare questi probiotici?
I cibi fermentati contengono naturalmente i probiotici. Ecco qualche esempio di tali cibi: yogurt, cetrioli sottaceto, miso, crauti, kimchi, alcuni tipi di formaggio e il pane con lievito naturale. Sono tutti alimenti deliziosi, ma quando si tratta di prevenire le UTI esiste un’opzione ancora migliore: le capsule con probiotici!
Gli studi dimostrano che le capsule di probiotici assunte oralmente possono non solo modificare l’equilibrio batterico nell’intestino, ma anche nella vagina. Ovviamente, questa è una fantastica notizia per tutte le donne!
Esiste una correlazione stretta tra una modifica nel microbioma naturale (vale a dire nell’equilibrio batterico) della vagina e l’aumento della probabilità di sviluppare una UTI17. E dal momento che il microbioma vaginale è prevalentemente costituito da batteri appartenenti al ceppo Lactobacillus, non sorprende affatto che le capsule di probiotici contenenti Lactobacillus (assunte oralmente) possano alimentare il microbioma vaginale18 19.
Ecco alcune scoperte degne di nota:
In Finlandia, uno studio ha dimostrato che bere kefir (latte fermentato contenente probiotici) tre volte a settimana può ridurre l’insorgenza di UTI20.
Un altro studio ha testato integratori con probiotici messi a confronto con antibiotici per un anno in un gruppo di donne affette da ricorrenti episodi di UTI. I ricercatori hanno scoperto che nelle donne a cui erano stati somministrati antibiotici per un anno intero, il numero medio di infezioni alle vie urinarie era calato da 7 a 2,9. Per le donne a cui erano stati somministrati probiotici, il numero medio delle infezioni era sceso da 6,8 a 3,321.
La differenza potrebbe non sembrare poi così significativa, ma il fatto importante è che nelle donne con UTI con complicanze* il gruppo che aveva assunto probiotici aveva avuto migliori risultati, con una media di sole 3,4 ricadute rispetto alle 4,4 delle donne che avevano assunto antibiotici.
*Le infezioni del tratto urinario complicate sono state definite come infezioni del tratto urinario in donne con anomalie funzionali o strutturali del tratto urinario, anomalie metaboliche e/o ormonali o risposte immunitarie alterate.
Inoltre, cosa piuttosto preoccupante, le donne che avevano assunto antibiotici avevano aumentato la presenza di batteri E. coli resistenti agli antibiotici ad una percentuale compresa tra l’80% e il 95% del totale. Al contrario, il gruppo che aveva assunto probiotici non aveva avuto nessun aumento dei batteri resistenti agli antibiotici.

3° passo: assumi succo di mirtillo e D-mannosio in polvere
Abbiamo già osservato che l’integrazione con probiotici per le UTI è virtualmente tanto efficace quanto gli antibiotici nella prevenzione delle infezioni. E i probiotici possono ridurre tali infezioni del 50% e oltre senza nessuno dei pericolosi effetti collaterali degli antibiotici.
Con adeguate pratiche igieniche possiamo ridurre ulteriormente questa probabilità. Ma se ci spingessimo ad un livello ancora più alto? Lo possiamo fare assumendo integratori che contengono succo di mirtillo e D-mannosio.
Il succo di mirtillo viene usato da moltissimo tempo come rimedio casalingo per curare le UTI. All’inizio si riteneva che i mirtilli rendessero in qualche modo l’urina più acida, cosa che avrebbe reso più complicata la proliferazione dei batteri dannosi22.
Tuttavia, oggi sappiamo che il succo di mirtillo funziona perché contiene due composti in grado di far sì che il batterio dell’E. Coli non riesca ad attaccarsi alle cellule che rivestono il tratto urinario (conosciute come cellule uroepiteliali)23.
Questi sono i due composti che si trovano nel succo di mirtillo:
- D-mannosio: è uno zucchero naturale noto per essere sensibile al mannosio
- Proantocianidina (o PAC, in breve): un tannino condensato resistente al mannosio
Ecco un’illustrazione del meccanismo del D-mannosio contro i batteri che causano le UTI:

Come si può vedere nella prima immagine qui sopra, ci sono delle sporgenze a forma di dito che provengono dai batteri di E. coli chiamate fimbrie che l’E. coli usa per attaccarsi alle cellule delle pareti del tratto urinario. Tali batteri usano delle piccole proteine appiccicose di adesina alle estremità di queste sporgenze per riuscire nel loro intento. Le adesine sono o sensibili al mannosio (tipo 1) o resistenti al mannosio (fimbrie P).
Dal momento che il D-mannose è “sensibile al mannosio”, si inserisce nelle adesine sensibili al mannosio (type 1) per far sì che smettano di attaccarsi alle cellule delle pareti del tratto urinario. E siccome la proantocianidina è “resistente al mannosio”, può inserirsi nelle adesine resistenti al mannosio (fimbrie P).
Anche se il D-mannosio è un componente del succo di mirtillo, si consiglia di assumerlo separatamente, come D-mannosio puro in polvere, per far sì che sia tra le 10 e le 50 volte più potente del D-mannosio presente nel mirtillo.
Inoltre, anche se il D-mannosio è uno zucchero, è del tutto sicuro da assumere sul lungo periodo, perché solo una piccola parte viene metabolizzata. Infine, non interferisce con la regolazione dello zucchero nel sangue, anche per i diabetici24.
Studi sull’efficacia del succo di mirtillo e del D-mannosio per prevenire le UTI
Sono stati condotti molti studi che mostrano l’efficacia sia del succo di mirtillo in polvere che del D-mannosio pure in polvere per la prevenzione delle UTI. Ecco alcuni di essi:
Studio 1:
Walker et al.25 hanno scoperto in un loro esperimento che le donne (che assumevano succo di mirtillo in polvere) avevano in media 2,4 episodi di UTI all’anno, mentre quelle che assumevano un farmaco placebo avevano una media di 6 episodi di UTI all’anno.

Studio 2:
In uno studio condotto su donne sessualmente attive tra i 21 e i 72 anni di età, 150 donne sono state divise in tre gruppi: al primo era stato somministrato succo di mirtillo, al secondo delle capsule al mirtillo, e al terzo un placebo26. I ricercatori hanno scoperto quanto segue:
- Il 32% del gruppo che aveva assunto un placebo aveva avuto uno o più episodi di UTI nel corso dell’anno
- Il 20% del gruppo che aveva assunto succo di mirtillo aveva avuto uno o più episodi di UTI
- Solo il 18% del gruppo che aveva assunto capsule al mirtillo aveva avuto uno o più episodi di UTI
Studio 3:
Un altro studio sul D-mannosio puro in polvere, è stato condotto su 308 donne alle quali erano stati somministrati D-mannosio, antibiotici o un placebo dopo che si erano riprese a seguito di episodi di cistite acuta27. I ricercatori hanno scoperto quanto segue:
- Il 61% delle donne nel gruppo placebo aveva sviluppato UTI ricorrenti
- Il 4% delle donne nel gruppo degli antibiotici aveva sviluppato UTI ricorrenti
- Solo il 14,5% delle donne nel gruppo del D-mannosio aveva sviluppato UTI ricorrenti
La formula vincente: succo di mirtillo + probiotici per le UTI
Probiotici, succo di mirtillo in polvere e D-mannosio puro in polvere hanno dimostrato la loro efficacia nella riduzione delle UTI. Esistono molti studi che provano che la polvere di succo di mirtillo e il D-mannosio sono realmente più efficaci nella prevenzione delle UTI rispetto agli antibiotici. E i probiotici hanno molti benefici per la salute, oltre alla capacità di prevenire le UTI, e sono una parte fondamentale di qualsiasi dieta salutare.
Esiste un prodotto che unisca TUTTI E TRE questi ingredienti in grado di contrastare le UTI (probiotici, succo di mirtillo in polvere e D-mannosio puro in polvere)?
La risposta è sì! Noi di Intelligent Labs abbiamo creato l’integratore per donne con probiotici perfetto (che però possono assumere anche gli uomini). Abbiamo unito probiotici di elevatissima qualità (ceppi di probiotici brevettati prodotti da Dupont), con succo di mirtillo biologico in polvere e D-mannosio puro in polvere. Questo integratore è stato studiato non solo per prevenire le UTI, ma anche per migliorare la salute mentale e fisica!
Ecco una confezione del nostro integratore con probiotici e prebiotici per donne con Sunfiber e FOS:

Ogni capsula contiene prebiotici Sunfiber® e FOS. I prebiotici sono fibre non digeribili che fungono da cibo per i probiotici. Sostanzialmente, queste fibre nutrono i probiotici quando sono all’interno della capsula e nell’intestino. Ciò permette di avere la sicurezza che i probiotici siano ancora vivi quando vengono assunti e che possano riprodursi con successo nell’intestino.
Infine, utilizziamo una confezione in Activ-Polymer™, dotata di una guaina essiccante impenetrabile avvolta attorno ai probiotici per assicurarci che siano virtualmente esenti da umidità. L’essiccante Oxyfree® assorbe eventuali tracce di ossigeno e rimuove l’umidità residua all’interno della confezione. Questo perché i probiotici si deteriorano quando esposti a umidità e ossigeno. Ecco perché facciamo del nostro meglio per accertarci che i probiotici arrivino ai nostri clienti nelle condizioni ottimali.
Pronti ad usare i probiotici per curare le UTI?
I probiotici per le UTI funzionano molto bene per curare le infezioni al tratto urinario. Tuttavia, ad offrire i migliori risultati è la combinazione “3 in 1” di probiotici, succo di mirtillo in polvere e D-mannosio in polvere. L’integratore con probiotici per donne di Intelligent Labs contiene tutti e tre gli ingredienti ed è specificamente formulato per prevenire e curare le UTI nelle donne.
Hai provato i nostri speciali probiotici per donne? Facci sapere cosa ne pensi nei commenti qui sotto!
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Riferimenti
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