Delicato, tenero, succoso, carnoso… sono solo alcuni degli aggettivi con cui descrivere il sapore del fungo testa di scimmia. Ma i suoi benefici vanno ben oltre il palato: come scoprirai presto in questo articolo, il fungo testa di scimmia offre anche benefici per la salute cognitiva scientificamente provati!
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Cos’è il fungo testa di scimmia?
Il fungo testa di scimmia, conosciuto anche con il nome scientifico di Hericium Erinaceus, dovrebbe vincere un premio per la pianta medicinale dall’aspetto più elegante. È infatti caratterizzato da una criniera simile a quella di alcune scimmie: ecco da dove viene il nome comune.

È un fungo commestibile (dai un’occhiata a queste ricette a base di funghi) che cresce sugli alberi ed appartiene alla famiglia dei funghi idnoidi. In Cina, è conosciuto con il nome fungo testa di scimmia, nei paesi anglosassoni è noto come fungo criniera di leone, mentre in Giappone prende il nome di Yamabushitake.
Le ricerche più recenti hanno scoperto che il fungo testa di scimmia contiene composti come ericenone A, ericenone B, xilano, glucoxilano e eteroxiloglucano.
Tali composti sono davvero potenti: sono in grado infatti di migliorare la funzionalità del cervello, supportare il sistema immunitario e persino di stimolare la crescita degli neuroni.
Ecco perché questo fungo non ha solo un aspetto interessante, ma può anche rappresentare un aiuto per la salute! Leggi la nostra guida definitiva agli integratori con fungo testa di scimmia per scoprire di più su questo fantastico fungo!
Quali sono i benefici per la salute del fungo testa di scimmia?
1) Il fungo testa di scimmia può aiutare la produzione del fattore di crescita nervoso
Prima degli anni ‘90 del secolo scorso, i benefici per il cervello del fungo testa di scimmia erano perlopiù aneddotici. In seguito, il dottor Hirokazu Kawagishi ha condotto delle ricerche pionieristiche che hanno dimostrato la sua capacità di aumentare la produzione del fattore di crescita nervoso (FCN).
L’FCN è fondamentale per la crescita delle cellule cerebrali, per la loro riparazione e per la formazione di nuove connessioni (1). Tuttavia, l’FCN non può entrare direttamente nel cervello attraverso il flusso sanguigno, ma deve essere prodotto internamente al cervello. Fortunatamente, il fungo testa di scimmia è in grado di favorire questo processo.
Le scoperte del dottor Kawagishi sono state confermate 15 anni dopo dalle ricerche di Mori et al. (2). Inoltre, uno studio di Kolotushkina ha rivelato che il fungo testa di scimmia è inoltre in grado di favorire la produzione delle guaine mieliniche (3), ritenute vitali per garantire la rapidità dei segnali elettrici all’interno del cervello. I danni a queste guaine sono correlati alla sclerosi multipla (vedi immagine sottostante).

2) L’assunzione di fungo testa di scimmia può migliorare la memoria
Il morbo di Alzheimer causa un drastico calo delle abilità di pensiero a causa della formazione di pericolose placche nel cervello. Le ricerche di Mori e del suo staff hanno dimostrato che questo fungo può essere d’aiuto. Essi hanno infatti scoperto che topi di laboratorio affetti dal morbo di Alzheimer avevano ottenuto punteggi migliori in test sulla memoria dopo aver consumato quotidianamente questo fungo (4).
I ricercatori hanno anche studiato soggetti umani adulti con lievi problemi di memoria, somministrando loro fungo testa di scimmia in polvere tre volte al giorno per 16 settimane. Anche questi soggetti avevano avuto risultati migliori in test sulla memoria rispetto ad altri che non avevano assunto il fungo. Tuttavia, i loro punteggi erano calati dopo aver interrotto per quattro settimane l’assunzione del fungo (5).
Altri studi, come quello di Wong, hanno mostrato che il fungo era stato in grado di aiutare cavie da laboratorio con danni nervosi a recuperare la funzionalità delle gambe (6).
Brandalise ha scoperto che topi sani avevano avuto migliori prestazioni in attività in cui era coinvolta la memoria e che il loro numero di cellule cerebrali nell’area collegata all’uso della memoria era aumentato dopo l’assunzione del fungo testa di scimmia (7). Ciò suggerisce che il fungo testa di scimmia possa migliorare la salute cognitiva, favorire la salute cerebrale e migliorare la memoria.
3) Il fungo testa di scimmia può favorire la salute del sistema immunitario
Il fungo testa di scimmia può aiutare a regolare il sistema immunitario. Se il sistema immunitario è troppo attivo e causa un eccesso di infiammazioni, questo fungo è in grado di calmare la situazione. Allo stesso modo, se il sistema immunitario è troppo debole, il fungo può aiutare a combattere le infezioni.
Ad esempio, uno studio del 2017 ha dimostrato che il fungo testa di scimmia incrementa l’attività di importanti cellule immunitarie come i linfociti, i macrofagi e le cellule natural killer nei topi. Aumenta inoltre la produzione di un anticorpo fondamentale nell’intestino, aiutando a proteggere contro le malattie (8).
4) Può anche migliorare l’umore e ridurre il senso di ansia
Il fungo testa di scimmia può aiutare a ridurre le infiammazioni nel corpo, ma anche a farci sentire meno depressi e ansiosi.

Il sistema immunitario utilizza citochine come il TNF-α per aumentare le infiammazioni e l’IL-10 per ridurle, aiutando a prevenire danni dopo aver combattuto l’infezione.
Uno studio del 2015 condotto da Yao ha rivelato che il fungo testa di scimmia è in grado di aumentare l’IL-10 e di ridurre il TNF-α nei topi, riducendo le infiammazioni (9). Questi topi avevano inoltre mostrato meno segni di depressione nel corso di test comunemente condotti per determinare l’umore nelle cavie di laboratorio.
Un altro studio ha scoperto che topi sotto stress avevano un livello inferiore di TNF-α e di un altro marker infiammatorio, l’IL-6, quando era stato somministrato loro del fungo testa di scimmia. Ciò suggerisce che il fungo può aiutare a “spegnere” i geni che causano infiammazioni (10).
Inoltre, uno studio su 30 donne in menopausa ha scoperto che l’assunzione di fungo testa di scimmia per quattro settimane era stata in grado di ridurre le loro sensazioni di depressione e ansia (11). Questa ricerca mirava a dimostrare che il fungo testa di scimmia è un potenziale strumento a supporto della salute mentale.
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5) Questo fungo può essere d’aiuto per la salute cardiaca
Il fungo testa di scimmia può anche far bene al cuore. Le ricerche su animali da laboratorio dimostrano che può migliorare i marker della salute cardiaca.
Ad esempio, Choi e il suo team hanno scoperto che le cavie che seguivano una dieta ricca di grassi hanno registrato livelli di colesterolo migliori dopo che alla loro dieta era stato aggiunto il fungo testa di scimmia. I livelli di grassi “cattivi” erano calati, così come il colesterolo totale, mentre il livello di colesterolo “buono” era aumentato (12).
Un altro studio, condotto da Mori e colleghi, ha dimostrato che il fungo testa di scimmia è in grado di a ridurre la possibilità che le cellule del sangue formino coaguli nei conigli (13).
6) Può aiutare a gestire il diabete
Il fungo testa di scimmia può essere utile per chi soffre di diabete. La ricerca di Liang su cavie diabetiche ha dimostrato che il fungo è stato in grado di ridurre gli zuccheri nel sangue e di incrementare i livelli di insulina, cosa che aiuta a gestire il diabete migliorando il modo in cui il corpo utilizza l’insulina e la produce nel pancreas.
Il diabete spesso determina neuropatie periferiche, causando dolore e intorpidimento degli arti. Lo studio di Yi ha scoperto che, dopo aver curato dei topi affetti da diabete con fungo testa di scimmia per sei settimane, era stato possibile osservare una riduzione del dolore ai nervi e una riduzione dei livelli di zuccheri nel sangue e nelle urine (15).
In conclusione
Il fungo testa di scimmia ha dimostrato di avere impressionanti benefici per la salute cognitiva e non solo. Come abbiamo letto, può stimolare il FCN, rallentare il declino cognitivo, fornire benefici nootropici, incrementare le protezioni immunitarie e persino gestire il diabete.
Ogni porzione da due capsule del nostro estratto con fungo testa di scimmia fornisce 1000 mg di fungo puro. Il nostro prodotto è standardizzato per contenere almeno il 25% di beta glucani, con l’obiettivo di offrire tutti i benefici per la salute che questo fungo può garantire!
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Riferimenti
- Conner J. M., Franks K. M., “NGF Is Essential for Hippocampal Plasticity and Learning”, J. Neurosci., 2 settembre 2009; 29(35): 10883–10889.
- Mori K., Obara Y., Hirota M., Azumi Y., Kinugasa S., Inatomi S., Nakahata N., “Nerve growth factor-inducing activity of Hericium erinaceus in 1321N1 human astrocytoma cells”, Biol. Pharm. Bull., settembre 2008; 31(9):1727-32.
- Kolotushkina E. V., Moldavan M. G., Yu Voronin K., Skibo G. G., “The influence of Hericium erinaceus extract on myelination process in vitro”, Fiziol. Zh., 1994, 2003; 49(1):38-45.
- Mori K., Obara Y., Moriya T., Inatomi S., Nakahata N., “Effects of Hericium erinaceus on amyloid β(25-35) peptide-induced learning and memory deficits in mice”, Biomed. Res., febbraio 2011; 32(1):67-72.
- Mori K., Inatomi S., Ouchi K., Azumi Y., Tuchida T., “Improving effects of the mushroom Yamabushitake (Hericium erinaceus) on mild cognitive impairment: a double-blind placebo-controlled clinical trial”, Phytother. Res., marzo 2009; 23(3):367-72.
- Wong K.-H., Naidu M., David R. P., Bakar R., Sabaratnam V., “Neuroregenerative potential of lion’s mane mushroom, Hericium erinaceus (Bull.: Fr.) Pers. (higher Basidiomycetes), in the treatment of peripheral nerve injury (review)”, Int. J. Med. Mushrooms, 2012; 14(5):427-46.
- Brandalise F., Cesaroni V., “Dietary Supplementation of Hericium erinaceus Increases Mossy Fiber-CA3 Hippocampal Neurotransmission and Recognition Memory in Wild-Type Mice”, Evid. Based Complement. Alternat. Med., 2017; 2017:3864340.
- Sheng X., Yan J., “Immunomodulatory effects of Hericium erinaceus derived polysaccharides are mediated by intestinal immunology”, Food Funct., 22 marzo 2017; 8(3):1020-1027.
- Yao W., Zhang J., “Effects of amycenone on serum levels of tumor necrosis factor-α, interleukin-10, and depression-like behavior in mice after lipopolysaccharide administration”, Pharmacol. Biochem. Behav., settembre 2015; 136:7-12.
- Chiu C.-H., Chyau C.-C., “Erinacine A-Enriched Hericium erinaceus Mycelium Produces Antidepressant-Like Effects through Modulating BDNF/PI3K/Akt/GSK-3β Signaling in Mice”, Int. J. Mol. Sci., 24 gennaio 2018; 19(2):341
- Nagano M., Shimizu K., Kondo R., Hayashi C., Sato D., Kitagawa K., Ohnuki K., “Reduction of depression and anxiety by 4 weeks Hericium erinaceus intake”, Biomed. Res., agosto 2010; 31(4):231-7.
- Choi W.-S., Kim Y.-S., Park B.-S., Kim J.-E., Lee S.-E, “Hypolipidaemic Effect of Hericium erinaceum Grown in Artemisia capillaris on Obese Rats”, Mycobiology, giugno 2013; 41(2):94-9.
- Mori K., Kikuchi H., Obara Y., Iwashita M., Azumi Y., Kinugasa S., Inatomi S., Oshima Y., Nakahata N., “Inhibitory effect of hericenone B from Hericium erinaceus on collagen-induced platelet aggregation”, Phytomedicine, 1 dicembre 2010; 17(14):1082-5.
- Liang B., Guo Z., Xie F., Zhao A., “Antihyperglycemic and antihyperlipidemic activities of aqueous extract of Hericium erinaceus in experimental diabetic rats”, BMC Complement. Altern. Med, 3 ottobre 2013; 13:253.
- Yi Z., Shao-long Y., “Protective Effect of Ethanol Extracts of Hericium erinaceus on Alloxan-Induced Diabetic Neuropathic Pain in Rats”, Evid. Based. Complement. Alternat. Med., 2015; 2015: 595480.