7 fattori per scegliere i migliori probiotici

Written by Andy Mobbs
Una famiglia felice che si prepara un pasto sano in cucina

Non tutti i probiotici sono uguali: infatti, possono esserci grandi differenze tra un probiotico e l’altro. Scegli quello giusto e potrai risolvere gravi problemi di salute, o prevenire malattie che potrebbero sopraggiungere in futuro. Scegli quello sbagliato e probabilmente non ti succederà granché, a parte avere lo stomaco sottosopra e aver sprecato il tuo denaro.

Quindi, la domanda è, come è possibile sapere quale è realmente un buon probiotico e quale non lo è, con così tante aziende produttrici di probiotici che promettono meraviglie con i loro integratori? Qui sotto troverai i 7 fattori principali da considerare per prendere la decisione giusta.

1. Il migliore integratore con probiotici – La forza dell’integratore

La prima cosa da osservare quando si sceglie un probiotico è la forza dell’integratore. La forza dei probiotici viene misurata in UFC, un acronimo che significa Unità Formanti Colonia. Le UFC rappresentano il numero di batteri, o colonie, in grado di restare vivi e colonizzare l’intestino e quindi di riprodursi, per ogni compressa o porzione, dal momento che alcune aziende richiedono che venga assunta più di una compressa alla volta. 

Ricorda di verificare questa informazione, perché è un trucco che alcune aziende usano per far sembrare i loro integratori migliori di quanto in realtà non siano! Le UFC devono essere misurate in miliardi. Così come per il numero di compresse per porzione, molte marche di probiotici tendono a nascondere la loro forza sul retro dell’etichetta, rendendo questa informazione difficile da reperire, perciò anche su questa cosa tieni gli occhi aperti.

Tuttavia, le migliori marche di probiotici non avranno problemi ad indicare chiaramente la loro forza sull’etichetta. 

Ora, anche se la forza è importante, non basta considerare questo valore per dare un giudizio completo e definitivo. Bisogna anche valutare il numero di ceppi batterici presenti in un integratore.

2. Le migliori capsule con probiotici – UFC per ogni ceppo batterico

Quindi, bisogna sapere quante sono le UFC per ogni ceppo batterico. L’obiettivo dei migliori probiotici è quello di ripopolare l’intestino con i cosiddetti batteri “buoni”. Per fare ciò, i batteri devono poter crescere e moltiplicarsi con successo. 

Se la forza di ogni ceppo batterico è troppo bassa, allora non ci sarà alcuna possibilità che i batteri siano sufficienti a ripopolare l’intestino e modificare lo status quo batterico. Noi consigliamo di cercare prodotti che contengano circa 5 miliardi di UFC per ogni ceppo batterico, perciò un probiotico con 10 ceppi batterici dovrebbe contenere almeno 50 miliardi di UFC.

Vale la pena notare che esistono studi che hanno mostrato che è necessario assumere probiotici ad elevata potenza in maniera costante per mantenere l’equilibrio del proprio ecosistema intestinale. Altrimenti, esso tornerà ad essere come prima.

Controlla le UFC per ogni ceppo batterico nei migliori probiotici

3. I migliori integratori con probiotici contengono “ceppi brevettati

Un altro fattore da considerare sono i ceppi batterici stessi. Consigliamo caldamente di cercare marche che utilizzino “ceppi brevettati”. L’importanza dei ceppi brevettati è probabilmente ancora il miglior segreto nel mondo dei probiotici.

Un ceppo brevettato è stato studiato a lungo per i suoi benefici sulla salute, e ad esso viene attribuito un nome specifico, o come scopriremo nei prossimi paragrafi, un numero specifico. Al contrario, un ceppo non brevettato non ha alcuno studio scientifico alle spalle, perciò non si può mai essere completamente sicuri dei suoi effetti sul corpo. I ceppi non brevettati sono tuttora utilizzati dalla maggior parte delle aziende produttrici di probiotici perché sono molto più economici della media.

E come si fa a sapere se un ceppo è brevettato o no? In effetti è molto semplice scoprirlo: è sufficiente cercare un numero indicato dopo il nome del ceppo batterico stesso sull’etichetta del probiotico. Cerchiamo di spiegare il meccanismo un po’ più nel dettaglio. Prendiamo l’esempio del ceppo batterico più comune nei probiotici, il Lactobacillus acidophilus. In realtà, il Lactobacillus acidophilus non è tecnicamente un ceppo batterico. Lactobacillus rappresenta il genere, o la famiglia del ceppo, mentre acidophilus indica la specie del ceppo. Il ceppo vero e proprio è in realtà definito da un numero. Ad esempio, nel nostro probiotico è “La-14”. Perciò, la designazione completa del ceppo è Lactobacillus Acidophilus La-14.

Il modo più facile per capire questo meccanismo è di pensare ai cani. Il genere, o la famiglia di un cane è un canide che comprende cani, coyote, dingo, lupi, sciacalli, eccetera. La specie (cioè acidophilus) è il cane; tuttavia il ceppo corrisponde alla razza del cane, ad esempio un carlino piuttosto che un pastore tedesco.

Quindi, anche se carlini e pastori tedeschi sono entrambi cani, ci sono ovvie differenze tra loro. Lo stesso vale per i probiotici. Dal momento che molte aziende scrivono semplicemente “Lactobacillus acidophilus” sulle loro confezioni, senza indicare alcun numero identificativo, ciò significa che stanno usando ceppi generici ed economici che non possono essere definiti in modo adeguato, il che rende praticamente impossibile giudicare gli eventuali benefici reali sulla salute.

Al contrario, se viene indicato un numero identificativo del ceppo batterico sulla confezione di un probiotico, è possibile identificare immediatamente il ceppo specifico, e verificare subito quali sono le ricerche che sono state condotte su di esso. Il fatto che un marchio non utilizzi ceppi brevettati è un campanello d’allarme che deve metterci all’erta. I ceppi brevettati vengono selezionati per la loro capacità di resistere all’ambiente acido dello stomaco e alla bile, in modo che non muoiano mentre passano attraverso il sistema digerente. Con ceppi non brevettati, non è possibile sapere se essi siano resistenti agli acidi e alla bile o meno, e quindi non c’è certezza alcuna che possano sopravvivere nel tragitto verso l’intestino.

Intestini felici rendono felici le coppie

4. Scegli le migliori compresse con probiotici: gastroresistenti o a rilascio ritardato

I migliori integratori con probiotici utilizzano una speciale pillola rivestita, che può essere definita “gastroresistente” o “a rilascio ritardato”. Ciò significa che la compressa non si scioglierà subito dopo aver raggiunto lo stomaco, il che esporrebbe i probiotici agli acidi dello stomaco e alla bile. Abbiamo già spiegato che i ceppi batterici devono essere scelti in base alla loro capacità di resistere agli acidi e alla bile. Ma siccome nulla è sicuro al 100%, l’utilizzo di compresse gastroresistenti o a rilascio ritardato rappresenta una garanzia in più per essere sicuri che i batteri arrivino vivi nell’intestino crasso.

5. I probiotici di qualità non hanno bisogno di essere tenuti in frigorifero

Molte marche sul mercato richiedono che i loro probiotici vengano conservati in frigorifero. Tuttavia, questo sta ad indicare l’utilizzo di ceppi di bassa qualità. I ceppi di alta qualità saranno in grado di resistere a temperature normali (ricordati solo che i probiotici devono essere conservati in un luogo fresco e asciutto). Uno dei maggiori problemi dei probiotici che hanno bisogno di restare in frigorifero è che quando lasciano il luogo di produzione, essi non vengono tenuti al fresco durante il trasporto e per tutto il tempo che passano qua e là nei vari magazzini.

Questo periodo può protrarsi da poche settimane ad alcuni mesi, perciò durante questo lasso di tempo la loro forza andrà via via scemando, finché i batteri moriranno, e di conseguenza saranno sempre meno efficaci.

I probiotici hanno bisogno dei prebiotici per sopravvivere

6. I probiotici hanno bisogno dei prebiotici

I prebiotici sono cibo per i probiotici. Un marchio di probiotici di qualità dovrebbe sempre realizzare le sue compresse in modo che contengano prebiotici in aggiunta ai probiotici. I prebiotici sono coloro che permettono ai probiotici di nutrirsi mentre sono nella compressa, in modo che siano ancora vivi quando arriva il momento di assumerli. Inoltre, essi alimentano i probiotici anche quando sono ormai nell’intestino. Controlla bene l’etichetta per assicurarti che il probiotico che stai acquistando contenga anche dei prebiotici.

7. Test di laboratorio condotto da enti indipendenti

Un elemento determinante nel giudicare qual è il migliore probiotico da assumere consiste nel capire se il produttore affida l’esecuzione di test di laboratorio ad enti indipendenti, rendendo disponibili i certificati con i risultati di questi test. E’ molto facile per chiunque reclamizzare qualcosa sulla confezione o sul bugiardino. Ma come si fa a sapere se il prodotto sta facendo ciò che dice, specialmente quando le ricerche dimostrano che fino al 30% delle aziende fornisce probiotici che non contengono realmente la forza che promettono? Ecco l’importanza dei test condotti da enti indipendenti. Tutte le aziende con una buona reputazione forniscono su richiesta questi certificati, o meglio ancora, li pubblicano sui loro siti web o sui negozi online.

Ecco allora i 7 fattori principali da tenere in considerazione quando si sceglie un probiotico. Se trovi una marca che soddisfa tutti questi fattori, allora puoi essere ragionevolmente certo che stai acquistando un prodotto di qualità. Se ti interessa uno dei migliori probiotici che soddisfa tutti questi criteri, dai un’occhiata ai nostri Probiotici e prebiotici per adulti con 50 miliardi di UFC, ai Probiotici e prebiotici per donne, e ai Probiotici e prebiotici per bambini

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