Cos’è la fosfatidilserina?

Written by Andy Mobbs
Reviewed by Lamia A Kader, MD
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Cos’è la fosfatidilserina e perché è importante? Innanzitutto, potrebbe essere uno dei nutrienti più sottovalutati per la salute cerebrale. Che tu stia esplorando modi per mantenere la concentrazione o semplicemente vuoi capire cosa appesantisce il tuo cervello, la fosfatidilserina è un buon modo per iniziare la tua indagine! In questa guida esamineremo cos’è la fosfatidilserina e perché sta ottenendo sempre più attenzione come potenziatore naturale del cervello.

Cos’è la fosfatidilserina?

La fosfatidilserina è un tipo di grasso presente in ogni cellula del corpo umano, ma si trova con le concentrazioni più elevate specialmente nel cervello. Costituisce circa il 10-20% dei fosfolipidi del cervello e contribuisce a costruire e mantenere in salute le membrane cellulari (1).

Nel cervello, la fosfatidilserina è essenziale per il funzionamento dei neuroni (cellule nervose). Essa offre supporto alla guaina mielinica, uno strato protettivo che consente ai segnali elettrici di viaggiare rapidamente tra le cellule cerebrali. Gioca inoltre un ruolo cruciale nella riparazione delle cellule cerebrali e nel loro funzionamento complessivo (2).

Cellula nervosa

Cosa ancora più importante, la fosfatidilserina aiuta a regolare le sostanze chimiche del cervello (chiamate neurotrasmettitori) che influenzano il modo in cui pensiamo e ci sentiamo. Tra di esse troviamo le seguenti (3, 4, 5):

  • Acetilcolina, per la memoria e l’attenzione
  • Dopamina, per la motivazione e la concentrazione
  • Serotonin, per l’umore e il sonno
  • Norepinephrine, per l’energia e la prontezza di riflessi 

Quando i livelli di fosfatidilserina calano, fenomeno che si verifica naturalmente con l’invecchiamento, memoria, concentrazione e gestione dello stress possono subire un duro colpo (6, 7). L’integrazione con fosfatidilserina può aiutare a rallentare la perdita di memoria dovuta all’invecchiamento, migliorare la concentrazione e riequilibrare i livelli di cortisolo (l’ormone principale che causa dello stress), specialmente in condizioni di stress cronico (8, 9).

Vuoi sapere come scegliere il giusto integratore con fosfatidilserina? Dai un’occhiata alla nostra guida definitiva alla fosfatidilserina per avere una visione completa.

In che modo la fosfatidilserina funziona come nootropico?

La fosfatidilserina è uno dei nootropici più studiati e offre benefici che vanno ben oltre la memoria. Ecco cosa dice la scienza al riguardo:

Supporta la memoria e le funzioni cognitive

Esistono molti studi che dimostrano che l’integrazione con fosfatidilserina può migliorare la memoria, sia a breve che a lungo termine, l’apprendimento, la concentrazione e la lucidità mentale. Si è scoperto che dosi quotidiane comprese tra 300 e 800 mg hanno rallentato o persino invertito le modifiche alle cellule cerebrali causate dall’invecchiamento e migliorato le prestazioni cognitive sia in soggetti adulti che giovani (10).

In uno studio, soggetti anziani affetti da lieve declino cognitivo hanno visto miglioramenti nella memoria verbale, nella velocità di apprendimento, nel ricordo visivo e persino nel comportamento sociale dopo l’integrazione con con 300 mg al giorno (11, 12, 13). Altre ricerche hanno evidenziato un aumento del 42% del ricordo delle parole tra soggetti anziani che avvertivano un calo della loro memoria (14, 15).

Migliora la concentrazione e le prestazioni mentali sotto pressione

La fosfatidilserina può inoltre aumentare le prestazioni nei soggetti giovani. In uno studio condotto su giovani universitari, i soggetti che avevano assunto 400 mg al giorno per due sole settimane avevano avuto risultati decisamente migliori in un test di matematica mentale: avevano commesso meno errori, lavorato più velocemente e risolto più problemi correttamente rispetto ad un gruppo placebo (16).

Confezione di fosfatidilserina di Intelligent Labs

Protegge il cervello dal declino causato dall’invecchiamento

Uno studio del 2020 ha scoperto che la fosfatidilserina aiuta a ridurre lo stress ossidativo, che gioca un ruolo centrale nello sviluppo di malattie legate all’invecchiamento come la demenza, il diabete, problemi cardiovascolari e artrite (17). Migliorando la resistenza ai danni da stress ossidativo, la fosfatidilserina può favorire la longevità e la salute cerebrale durante l’invecchiamento.

Supporto contro lo stress e per l’umore

Uno degli effetti più significativi della fosfatidilserina è il modo in cui aiuta ad equilibrare i livelli di cortisolo, il principale ormone dello stress nel nostro corpo. In soggetti con livelli cronicamente elevati di cortisolo, o a causa dell’età o per l’esposizione continua a stress, la fosfatidilserina si è rivelata in grado di ripristinare un equilibrio ormonale salutare (18).

Questo effetto di abbassamento del cortisolo può determinare:

  • Un miglioramento dell’umore e della resilienza emotiva (19)
  • Una migliore qualità del sonno e meno problemi di sonno (20)
  • Una potenziale riduzione del rischio di declino cognitivo e di morbo di Alzheimer (20)

Supporto per stili di vita attivi

Anche gli atleti possono trarre beneficio dalla fosfatidilserina, la quale può aiutare a ridurre il picco di livelli di cortisolo che avviene dopo esercizi intensi, riducendo l’indolenzimento muscolare e accelerando il recupero. Supporta una risposta ormonale più sana allo stress fisico, diventando così un’utile alleata sia per le prestazioni che per la salute sul lungo periodo (21, 22).

Si è rivelata promettente per i sintomi dell’ADHD 

Per i bambini che soffrono di disturbi dell’attenzione, la fosfatidilserina può aiutare la concentrazione, la memoria e il controllo degli impulsi. Uno studio in Giappone ha scoperto che nei bambini in età compresa tra i 4 e i 14 anni che avevano assunto 200 mg al giorno erano stati osservati notevoli miglioramenti nella memoria a breve termine, nella durata dell’attenzione e nel comportamento (23).

Quanta fosfatidilserina serve assumere per osservare i suoi benefici nootropici?

La dose di partenza per la nostra fosfatidilserina pura è di 100 mg, assunti tre volte al giorno ai pasti. Questo quantitativo si è rivelato efficace nel supportare la memoria e la funzionalità generale del cervello, specialmente in persone con problemi di declino cognitivo (24).

Tuttavia, le necessità individuali variano, specie quando si tratta di gestire lo stress. In alcuni studi, soggetti con livelli elevati di cortisolo hanno avuto bisogno di una dose più alta, fino a 800 mg al giorno, per osservare risultati (25).

Per chi usa fosfatidilserina per la gestione dello stress, il consiglio migliore è di iniziare con una dose bassa e di aumentare gradualmente. È possibile partire con 100 mg al giorno, aumentando la dose di 100 mg ogni 4/5 giorni. Se ci si sente strani, ansiosi o se si hanno problemi a dormire, è un segnale che indica di ridurre la dose. Una volta che i livelli di cortisolo sono tornati sotto controllo, è possibile tornare ad una dose giornaliera più bassa.

In conclusione

Per chi sta cercando un supporto cerebrale sul lungo periodo, la fosfatidilserina può essere un valido alleato. E chi desidera un’opzione di alta qualità, senza soia e formulata esclusivamente con ingredienti clinicamente testati, può utilizzare il nostro integratore con fosfatidilserina pura. Così come per qualsiasi integratore, è opportuno iniziare gradualmente, ascoltare il proprio corpo e regolarsi di conseguenza.

💬 Hai domande o esperienze da condividere con la fosfatidilserina? Lascia un commento qui sotto: saremo felici di sentire cosa ne pensi.

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Riferimenti:

  1. Zanotti A., Rubini R., Calderini G. e Toffano G., “Pharmacological properties of phosphatidylserine: effects on memory function”, 1987, in “Nutrients and Brain Function”, Essman W. B., ed., Karger, Basel, pagg. 95-102.
  2. Abay Z. C., Wong M. Y., Teoh J. S., Vijayaraghavan T., Hilliard M.A., Neumann B., “Phosphatidylserine save-me signals drive functional recovery of severed axons in Caenorhabditis elegans”, Proc. Natl. Acad. Sci. USA 114, 2017, E10196-E10205. 13.
  3. Kim H. Y., Huang B. X. e Spector A. A., “Phosphatidylserine in the brain: metabolism and function”, Progress in lipid research, 2014, 56, 1-18.
  4. Crook T. H., Tinklenberg J., Yesavage J., Petrie W., Nunzi M. G., Massari D. C., “Effects of phosphatidylserine in age-associated memory impairment”, Neurology, 1991; 41:644–9.
  5. Crook T., Petrie W., Wells C., Massari D. C., “Effects of phosphatidylserine in Alzheimer’s disease”, Psychopharmacol Bull., 1992; 28:61-6.
  6. Cunnane S. C., Schneider J. A., Tangney C., Tremblay-Mercier J., Fortier M., Bennett D. A., Morris M. C., “Plasma and brain fatty acid profiles in mild cognitive impairment and Alzheimer’s disease”, J. Alzheimer’s Dis., 2012, 29:691-697.
  7. Suleimanova R. R., Hudz E. A., Melnychuk D. O., Kalachniuk L.H., “Age-related changes phospholipids of sterlet in liver and dorsal muscles”, Ukr. Biochem. J., 2017, 89:71-75.
  8. Lee B., Sur B. J., Han J. J., Shim I., Her S., Lee Y. S., Lee H. J., Hahm D. H., “Oral administration of squid lecithin-transphos-phatidylated phosphatidylserine improves memory impairment in aged rats”, Prog. Neuropsychopharmacol. Biol. Psychiatry, 2015, 56:1-10.
  9. Monteleone P., Maj M., Beinat L., Natale M., Kemali D., “Blunting by chronic phosphatidylserine administration of the stress-induced activation of the hypothalamo-pituitary-adrenal axis in healthy men”, Eur. J. Clin. Pharmacol., 1992; 42(4):385-8.
  10. Glade M. J., Smith K., “Phosphatidylserine and the human brain”, Nutrition, n. 31, 2015, 781-786.
  11. Parris K., “Phosphatidylserine; Membrane Nutrient for Memory. A Clinical and Mechanistic Assessment”, Altern. Med. Rev.1, 1996.
  12. Caffara P., Santamaria V., “The effects of phosphatidylserine in patients with mild cognitive decline. An open trial”, Clin. Trials J., 1987; 24:109-14.
  13. Schreiber S., Kampf-Sherf O., Gorfine M., Kelly D., Oppenheim Y., Lerer B., “An open trial of plant-source derived phosphatidylserine for treatment of age-related cognitive decline”, Isr. J. Psychiatry. Relat. Sci., 2000; 37:302-7.
  14. Richter Y., Herzog Y., Cohen T., Steinhart Y., “The effect of phosphatidylserine containing omega-3 fatty acids on memory abilities in subjects with subjective memory complaints: a pilot study”, Clin. Interv. Aging., 2010; 5: 313-6.
  15. Richter Y., Herzog Y., Lifshitz Y., Hayun R., Zchut S., “The effect of soybean derived phosphatidylserine on cognitive performance in elderly with subjective memory complaints: a pilot study”, Clin. Interv. Aging, 2013; 8: 557-63.
  16. Parker A. G., Gordon J., Thornton A., Byars A., Lubker J., Bartlett M., Byrd M., Oliver J., Simbo S., Rasmussen C., Greenwood M., Kreider R. B., “The effects of IQ PLUS Focus on cognitive function, mood and endocrine response before and following acute exercise”, J. Int. Soc. Sports Nutr., 21 ottobre 2011; 8:16.
  17. Kim B., Park S., “Phosphatidylserine modulates response to oxidative stress through hormesis and increases lifespan via DAF-16 in Caenorhabditis elegans”, Biogerontology (2020).
  18. Komori T., “The Effects of Phosphatidylserine and Omega-3 Fatty Acid-Containing Supplement on Late Life Depression”, Ment. Illn., 2015; 7:5647.
  19. Benton D., Donohoe R. T., Sillance B., Nabb S., “The Influence of phosphatidylserine supplementation on mood and heart rate when faced with an acute stressor”, Nutr. Neurosci., 2001, 4 (3): 169-178.
  20. Pistollato F., Sumalla Cano S., Elio I., Masias Vergara M., Giampieri F. e Battino M., “Associations between Sleep, Cortisol Regulation, and Diet: Possible Implications for the Risk of Alzheimer Disease”. Advances in nutrition (Bethesda, Md.), 2016, 7(4), 679-689.
  21. Starks M. A., Starks S. L., Kingsley M., et al., “The effects of phosphatidylserine on endocrine response to moderate intensity exercise”, J. Int. Soc. Sports Nutr. 5, 11, 2008.
  22. Hellhammer J., Vogt D., Franz N., Freitas U. e Rutenberg D. “A soy-based phosphatidylserine/phosphatidic acid complex (PAS) normalizes the stress reactivity of hypothalamus-pituitary-adrenal-axis in chronically stressed male subjects: a randomized, placebo-controlled study”, Lipids in health and disease, 2014, 13, 121.
  23. Hirayama S., Terasawa K., Rabeler R., Hirayama T., Inoue T., Tatsumi Y., Purpura M., Jäger R., “The effect of phosphatidylserine administration on memory and symptoms of attention-deficit hyperactivity disorder: a randomised, double-blind, placebo-controlled clinical trial”, J. Hum. Nutr. Diet., aprile 2014; 27 Suppl. 2: 284-91.
  24. “Phosphatidylserine,” su Examine.com, pubblicato il 10 aprile 2013, ultimo aggiornamento 14 giugno 2018.
  25. Glade M. J., Smith K., “Phosphatidylserine and the human brain”, Nutrition 31, 2015, 781-786.

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